Leaky Gut: la sindrome dell’intestino permeabile
Tutte le malattie iniziano nell’intestino. E’ il nostro secondo cervello.
Ippocrate
Il cibo che mangi quotidianamente, oltre ad essere fonte di energia, è anche una fonte di informazioni che l’intestino invia al cervello in base al tipo di alimento.
La pancia è il nodo centrale di tutto: è dove viene gestito il cibo, dove i nutrienti e gli agenti patogeni si relazionano con il nostro corpo.
L’intestino è soltanto una parte dell’apparato digerente, ma è in questa zona che il cibo viene scomposto nelle forme più piccole per poter essere assimilato dall’organismo.
Qui si trovano i batteri e gli enzimi digestivi che costituiscono il microbiota intestinale, che svolgono la funzione di estrarre i nutrienti per poi indirizzarli alle cellule.
Ma l’intestino ha anche altro ruolo importante: quello della comunicazione al cervello a seconda di ciò che transita al suo interno, per determinare la risposta adeguata su ciò che bisogna trattenere e ciò che bisogna eliminare con un’azione immediata.
Le pareti dell’intestino sono fatte di un tessuto epiteliale, le cui membrane cellulare sono fuse insieme per creare delle giunzioni proteiche. Questi raccordi sono molto rigidi e il loro scopo è quello di scremare ciò che deve rimanere all’interno e cosa no: i patogeni, gli antigeni e le tossine devono rimanere all’esterno delle giunzioni, mentre acqua e nutrienti devono avere libero accesso.
Quando queste giunzioni non sono così più sufficientemente rigide e permettono il passaggio di ciò che non dovrebbe, ci si trova nella condizione di intestino permeabile.
Tale passaggio incontrollato di sostanze viene identificato dal corpo come un pericolo, innescando una risposta immunitaria autoimmune per contrastare questa infiltrazione di tossine e patogeni.
Quando la permeabilità è elevata, dando l’accesso a tante sostanze diverse, si parla di leaky gut (intestino gocciolante), che è ormai strettamente collegata con molte delle malattie moderne.
Se per molte di queste può sembrare una coincidenza, è anche plausibile che molti dei meccanismi che si verificano siano causati da una cattiva alimentazione.
Condizioni correlate al Leaky Gut:
- Celiachia, quando l’intestino viene a contatto con il glutine in soggetti con una condizione già grave.
- IBS e malattie infiammatorie dell’intestino, persone con problematiche come coliti ulcerose e morbo di Crohn soffrono di una severa infiammazione dell’intestino, con conseguente permeabilità.
Anzi molto spesso la permeabilità precede lo sviluppo di tali patologie.
Chi ha una costante e cronica condizione di infiammazione del tratto digerente (sindrome dell’intestino irritabile) mostra i segnali di una permeabilità aumentata.
- Asma, allergie e intolleranze: chi ha permeabilità soffre spesso anche di una condizione di moderata o severa asma. La ricerca ancora non è sicura se si tratti di una causa o della conseguenza, ma di certo vi è una netta correlazione.
- Autismo, Bambini che rientrano nello spettro dell’autismo e i loro parenti più stretti tendono ad avere una permeabilità anormale dell’intestino, suggerendo una predisposizione genetica.
Hanno una correlazione con una elevata permeabilità dell’intestino anche:
- patologie autoimmuni,
Che cosa fare: i 4 passi verso il benessere
Lo stress è uno delle maggiori cause della condizione di Leaky gut: infatti diversi studi hanno dimostrato che lo stress altera la flora batterica, riducendo il numero di batteri buoni a favore di un aumento di colonie di agenti patogeni.
Il cambiamento della flora batterica intestinale ha effetto sull’aumento del cortisolo e altri ormoni legati allo stress.
Se poi si aggiungono problemi finanziari, preoccupazioni di vita coniugale e/o lavoro e altre fonti di stress, che conducono alla condizione di leaky gut, la partita è già persa.
Ascoltare il proprio corpo e prendersi cura dell’alimentazione può prevenire e migliorare la condizione di Leaky gut
Il principio base della buona salute è quello più ovvio e meno seguito: evitare ciò che causa problemi.
Ognuno dovrebbe essere medico di se stesso e rendersi conto se un alimento è buono o cattivo per lui.
Siamo tutti esseri umani ma abbiamo una diversa biochimica, perciò ogni alimento può avere effetti diversi, anche se sano.
Non c’è niente di peggio per la salute intestinale di una alimentazione disordinata, ricca di alimenti confezionati.
E’ un circolo vizioso, il prodotto di ciò che lo stress produce nelle persone: aumenta la suscettibilità alle tentazioni del cibo spazzatura.
Quando lavori senza sosta, non hai tempo ne voglia di arrivare a casa e prepararti una pasto salutare. Ordini una pizza o del cibo pronto ricco di gusto ma scarso di nutrienti.
Ti capisco, non hai tempo e non hai alternative.
Ma rimane il fatto che mangiare così è un modo terribile di trattare il proprio intestino.
Per di più in questo stato di stress, mangiare cibo spazzatura non ti soddisferà mai, cercando sempre qualcosa in più per avere gratificazione.
Primo passo: Cose da Evitare
Ci sono degli alimenti che sono scientificamente riconosciuti come altamente infiammanti e perciò se ne consiglia il consumo ridotto o la rimozione:
- Zucchero
- Glutine: questa proteina, contenuta maggiormente nei cereali tende a danneggiare i microvilli intestinali, le strutture responsabili dell’assorbimento dei nutrienti.
- Latticini: il lattosio è difficile da digerire dopo i 3-4 anni (età dello svezzamento) per la mancata produzione dell’enzima che lo digerisce.
La caseina invece è riconosciuta come altamente allergica e correlata con molte sindromi autoimmuni
- Alcolici: l’etanolo è una sostanza tossica per l’organismo, che provoca un indebolimento delle giunzioni intestinali.
Il consumo elevato di bevande alcoliche inoltre priva il corpo dei minerali fondamentali per mantenere l’intestino sano.
- prodotti a base di soia
e in alcuni soggetti con problematiche digestive, anche
- frutta e verdura. Eliminare le fibre può aiutare la loro patologia.
Poiché l‘intestino impiega circa 4-5 giorni per svuotarsi completamente di tutto il suo contenuto, ingerire anche una piccola quantità di un alimento “fastidioso”, mantiene attiva l’infiammazione nel corpo e rallentato la capacità di recupero.
- medicinali: l’utilizzo di antibiotici e anti-infiammatori (aspirine, ibuprofene..) può essere d’aiuto in alcune situazioni, ma non andrebbero abusati. Quando si utilizzano medicinali in modo sconsiderato, si distruggono anche parte dei batteri buoni, indebolendo il sistema immunitario.
Puoi approfondire l’argomento qui: Perché dovresti evitare questi alimenti
Secondo passo: Qualità del sonno
Quando il corpo riposa si ripara, ma se l’intestino è infiammato non si riesce a dormire in modo profondo.
Il sonno è spesso disturbato, con frequenti sveglie nel corso della notte.
Per ottimizzare il riposo bisogna ripristinare alcuni meccanismi, migliorando l’igiene del sonno ed eventualmente utilizzare un integratore di magnesio
Terzo passo: Aumentare la qualità delle scelte alimentari
- Preferire i cibi prebiotici, fermentati o integrare con probiotici.
Le fonti di carboidrati provenienti da verdure verdi, amidi e alcuni frutti dovrebbero essere consumati in modo regolare. Questi aiutano a mantenere una popolazione batterica sana dell’intestino, specialmente i cibi fermentati che forniscono i giusti batteri per una barriera protettiva più forte.
- Brodo di ossa, carne e alimenti grassi: le pareti intestinali sono fatte di molecole composte di acidi grassi.
Per far guarire l’intestino alcuni alimenti dovrebbero essere alla base della propria alimentazione: brodo di carne e ossa, carni grasse e organi (fegato, cervello..) sono densi di nutrienti.
Quarto passo: Fare attività fisica
L’allenamento è il modo migliore per mettere il corpo in uno stato di stress controllato, costruendo una resistenza che è poi possibile trasferire nella vita quotidiana.
L’allenamento dovrebbe essere programmato in modo intelligente per essere gestibile e progressivamente più intenso, in modo da renderti forte senza abbatterti.
Sono tutti in grado di fare un allenamento estremo, ma con quali conseguenze? Fare troppo è sempre dannoso.
Troppo cardio o troppo rinforzo muscolare possono aumentare la quantità di stress nel corpo, abbassando la capacità di recupero.
Per migliorare la funzione intestinale l’allenamento deve seguire dei parametri di volume e intensità adattati al tuo stato di forma.
L’intestino è considerato il secondo cervello perchè è da qui che partono le informazioni che avranno effetto sulla salute del corpo.
Migliorare la qualità dei cibi che consumi può solo che portarti dei vantaggi, non credi?
Se vuoi riprendere il controllo della tua salute, migliorando le scelte alimentari e abbassare i tuoi livelli di infiammazione, puoi provare il mio protocollo DOMINO
Oppure acquistarlo direttamente qui.
Se hai delle domande e vuoi saperne di più su come iniziare un percorso di benessere, puoi contattarmi qui.
Prenditi cura di te,
Alessandro Monacelli