IBS, la sindrome dell’intestino irritabile. L’influenza del cibo e dello stress sul microbiota

Lascia che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo

Ippocrate

Lo stress è normale: il mondo che ci circonda è una fonte continua di stimoli e la risposta del corpo prende il nome di stressor (che può essere sia psicologico e/o fisico) che innalza lo stato di infiammazione.
Infatti lo stato di stress è una risposta codificata che non fa distinzione: sono tutti i processi che il cervello mette in pratica per gestire una situazione di emergenza.
Si manifesta come una risposta fisiologica fatta di ormoni, neurotrasmettitori e altri messaggeri chimici all’interno del corpo, in grado di cambiare la biochimica, i comportamenti, l’appetito e la percezione dell’ambiente.

Lo stress è capace di farti fare cose che normalmente non considereresti nemmeno, influenzando anche la salute dell’intestino.

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Lo stress si distingue tra:

  • quello a breve termine, positivo perchè serve al sistema immunitario per combattere i batteri in seguito a un’infezione:se ti provochi un taglio sulla pelle, il corpo attiva uno stato di allarme, provocando un dispiegamento di risorse, utili alla gestione della ferita e alla sopravvivenza.

Lo stato di stress è fondamentale perchè è ciò che ci protegge dagli eventi patogeni, permettendoci di adattarci ed evolverci.

Il problema, come sempre, è quando ce n’è troppo.

Quando lo stress è prolungato nel lungo termine diventa nocivo, provocando una costante infiammazione nel corpo, che è una componente significativa di tutte le malattie degenerative.
E’ un killer silenzioso, come la pressione alta o la resistenza all’insulina, che non provocano dolori o altri sintomi ben visibili, ed è associata anche a:

  • morbo di Alzheimer,
  • diabete e le malattie cardiache,
  • obesità,
  • artrite,
  • i tumori o i problemi respiratori cronici.

Lo stress costante viene definito come il più grande cancerogeno: tenendo alti i livelli di infiammazione nel corpo, alza la glicemia e disabilita il sistema immunitario.
Tale stress può essere provocato da tanti stressor all’interno della tua vita: può essere il cibo che consumi, una relazione difficile, le paure o l’ansia di qualcosa, ma anche l’eccesso di qualcosa “sano e insospettabile”.

Ormesi e Ossidazione

Anche le cose positive, come ad esempio l’allenamento, il sole, o le fibre degli alimenti vegetali, possono aumentare lo stato di infiammazione.
Questo concetto si definisce ormesi, ed essenzialmente rappresenta l’efficacia delle sostanze in funzione della dose.

Se ad ogni elemento applichiamo questo concetto e ci chiediamo: in che stato si trova il corpo quando viene sottoposto lo stressor?

Quando ci si trova nella parte bassa della salute, aumentare la quantità può avere effetti benefici, ma continuare ad aumentare lo stimolo, quando il corpo si trova nella parte alta, porterà una risposta infiammatoria da eccesso.

  • Vale per l’acqua, che quando sei disidratato ti salva la vita. Ma se ne bevi troppa ti può uccidere.
  • Vale per l’allenamento, che può renderti più resistente, ma se non concedi il recupero ottimale, ti rende più debole e a rischio di attacchi esterni.
  • E vale per gli alimenti che consumi, perché poco zucchero può aiutarti a recuperare da un allenamento intenso, quando è troppo ti conduce alla condizione di insulino-resistenza.

L’intestino è il nostro secondo cervello

Ippocrate migliaia di anni fa disse che tutte le malattie iniziano nell’intestino, e forse hai sentito dire che l’intestino è il nostro secondo cervello.
Questo perché i neuroni presenti al suo interno e nello stomaco comunicano direttamente con il cervello, stimolando la molecola che provoca l’attenzione, la motivazione e il comportamento: la dopamina.

Perciò il cervello richiederà ulteriormente la sostanza che ha stimolato il rilascio di questo neurotrasmettitore, aumentando il desiderio di mangiarne ancora.
Il tutto accade in modo inconscio, anche se il cibo non passasse per la bocca e venisse inserito direttamente all’interno dell’intestino.
I cibi che stimolano particolarmente questa sono:

  • gli acidi grassi,
  • gli aminoacidi,
  • e lo zucchero.

Tra l’altro questi meccanismi sono quelli ben conosciuti dai produttori di cibi confezionati, e ogni volta che apri una scatola di biscotti o di patatine cadi trappola della loro volontà.

Se ti interessa sapere come il nostro cervello subisce gli effetti del marketing, puoi leggere questo libro: Hooked – Michael Moss.

Microbiota

Per avere un sistema immunitario forte e pronto a contrastare gli agenti patogeni è importante che sia mantenuta la giusta chimica all’interno dell’intestino.
Il livello di acidità viene indicato con una scala di valori del pH (che sta per potenziale di idrogeno) ovvero la quantità di ioni di idrogeno contenuti in una soluzione. Si misura in modo inversamente proporzionale, perciò:

  • Quando la quantità aumenta, il pH è basso, tra 1 e 7, ovvero un ambiente acido
  • quando diminuisce, il pH è alto, tra 7 e 14 e si definisce alcalino.

All’interno di ogni parte del nostro corpo sono presenti dei batteri, definiti microbiota, che costituiscono il nostro esercito di difesa dagli agenti esterni.
Questi batteri possono essere buoni o cattivi:

  • i buoni sono quelli che preferiscono l’ambiente acido,
  • mentre i cattivi prosperano quando è lo stato è alcalino
  • Nella bocca c’è un ambiente leggermente acido che permette ai batteri buoni di eliminare i batteri cattivi presenti nel cibo.
  • Nello stomaco il pH è ancora più basso, tra 1 e 4, utile ad eliminare tutti i batteri rimasti e scindere le sostanze,
  • Mentre nell’intestino è un pò meno acido, intorno ai 6, per permettere l’assorbimento dei nutrienti.

Che succede se cambia la biochimica?

Se diversi ambienti del corpo hanno differenti livelli di pH, quello del sangue deve mantenere una media ben precisa, con pochissimo scarto: tra i 7,37 e i 7,43.

Quando questi valori cambiano ci sono seri rischi di vita.
Perciò tutte le reazioni chimiche che avvengono nell’organismo sono mirate a mantenere questi valori inalterati.

In ogni parte del tratto digerente ci deve avere il giusto grado di acidità, che viene influenzata dal tipo di alimento che viene ingerito.
I carboidrati sono ricchi di idrogeni, perciò una dieta ricca di questi alimenti influenza la biochimica del tratto digerente: quando il pH intestinale diventa alcalino, non ottimale, le giunzioni del tratto digerente si indeboliscono, permettono il passaggio di elementi che non dovrebbero all’interno del flusso sanguigno, provocando la risposta degli anticorpi.

Questa situazione innesca la condizione autoimmune nota come leaky gut, ovvero dell’intestino gocciolante.

Immagina il tubo digerente come un tessuto permeabile che fa passare soltanto vitamine, minerali e nutrienti.
Quando le condizioni di acidità/alcalinità non sono rispettate, all’interno delle barriere intestinali si creano delle lesioni, dei buchi, attraverso i quali parti di cibo passano entrando nel flusso sanguigno.

Questa falla, così come quella del taglio sulla pelle, provoca la risposta immunitaria del corpo, poiché vede nel flusso sanguigno qualcosa che non conosce e potenzialmente pericolosa.
Da qui parte lo stato di stress e infiammazione elevata.

Queste sono alcune delle patologie correlate alla condizione di Leaky gut:

  • celiachia,
  • la crescita smisurata dei batteri intestinali, SIBO small intestine bacteria overgrowth,
  • la sindrome dell’intestìno irritato, IBS
  • l’artrite
  • la Tiroidite di Hashimoto
  • il Diabete di tipo 1
  • il Lupus
  • la depressione
  • la facilità a prendere peso
  • la stanchezza cronica
  • l’acne e i problemi della pelle
  • autismo, depressione alcune patologie legate alla salute del cervello

Se il tuo dottore pensa che l’alimentazione non abbia a che fare con queste patologie, ti consiglio di trovarne uno nuovo.

Il cibo può essere l’elemento che più ti crea infiammazione, da cui è difficili uscire se continui ad assumere piccole dosi di “veleno” quotidiane.
Ci sono alimenti più influenti di altri, che è importante conoscere ed evitare come un vero investimento sulla propria salute.

Se vuoi riprendere il controllo della tua salute, migliorando le scelte alimentari e abbassare i tuoi livelli di infiammazione, puoi provare il mio protocollo DOMINO


Prenditi cura di te,

Alessandro


Note e riferimenti

https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(21)00754-6

https://stm.sciencemag.org/content/12/551/eaax2220

The metabolical approach to cancer – Nasha Winters

Why we get sick – Benjamin Bikman

Hooked – Michael Moss

The great cholesterol myth – Johnny Bowden

Why we get sick – Randolph Nesse & George Williams

The molecule of more – Daniel Lieberman & Michael Long

Lies my doctor told me – Ken Berry

The primal Blueprint – Mark Sisson

Fat chance – Robert Lustig

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